E’ arrivata la tanto attesa sentenza della sezione fallimentare del tribunale di Catania sulle richieste avanzate dalla Procura e dal PM Regolo lo scorso 15 maggio. Come è noto, il collegio presieduto dal dott. Mariano Sciacca ha respinto l’azzeramento del Cda del Calcio Catania e sospeso l’istanza di fallimento, neutralizzando quindi il termine del 9 giugno relativo proprio a quest’ultima richiesta accusatoria. Il tribunale etneo, inoltre, ha giudicato ammissibile la richiesta di concordato preventivo in bianco, avanzata dai legali del Catania, ed ha nominato due commissari, che avranno il compito di affiancare il presidente Astorina e di monitorare la gestione societaria. Ma cosa succede adesso? Come cambiano scenari e dinamiche circa la cessione della società rossazzurra?
Andiamo con ordine e vediamo quali saranno le prossime tappe e i prossimi appuntamenti che potrano definire il futuro del Calcio Catania. Il primo termine, pressochè imminente, è quello dei 5 giorni entro i quali, il presidente Astorina di concerto con i commissari, che andranno ad integrare il Cda dopo le dimissioni di Scuderi e Di Natale, dovrà relazionare sull‘offerta d’acquisto presentata dalla S.I.G.I. Tale relazione, che dovrà scandagliare ogni dettaglio della documentazione presentata dalla SPA, servirà al tribunale per fare le valutazioni del caso, per stabilire la congruità o incongruità dell’offerta. Conseguentemente si aprirà una procedura competitiva, una sorta di asta che metterà, per l’appunto in competizione, la S.I.G.I. ed altri eventuali soggetti o società che abbiano fornito le necessarie garanzie per entrare nel novero degli aspiranti acuirenti.
Quanto alla procedura preliminare per il concordato preventivo in bianco, che avrà una durata di 60 giorni, durante i quali la società etnea, sotto l’occhio vigile dei commissari dovrà lavorare in garanzia della continuità aziendale. Ci sono delle strade alternative? Astorina assicura di no: Catania in vendita, punto e basta. Ma gli eventi hanno lasciato tutti perplessi. Torre del Grifo? La struttura, croce e delizia del Calcio Catania, potrebbe essere scorporata dalle sorti della società sportiva e venduta a parte? In questo modo si immetterebbe liquidità e si interverebbe anche nel concordato preventivo che riguarda Finaria, la holding facente capo a Nino Pulvirenti all’interno della quale orbita il Calcio Catania SPA, la cui cessione sarebbe trattata successivamente.
Nel frattempo, però, il tempo scorre e porta con sè numerosissime incognite sul futuro della compagine rossazzurra e sulla salvezza della matricola, sia in virtù della possibile ripartenza del campionato di Serie C con i playoff, sia in considerazione dell’iniziativa di quei tesserati che hanno messo in mora la società in ragione del mancato pagamento degli stipendi. Nessuno dei calciatori rossazzurri però ha richiesto lo svincolo d’ufficio al momento.
Insomma, si apre un’altra fase cruciale per il futuro del Catania, durante la quale saranno vagliate tutte le possibili soluzioni… Ma quali? Siamo alle solite, alla cessione non c’è altra alternativa plausibile che non sia la deposizione della matricola storica 11700.